Napoli

Museo di Capodimonte

Il Museo Nazionale di Capodimonte, voluto nel 1738 da Carlo di Borbone, attualmente ospita raccolte di opere d’arte sia antiche che contemporanee dei più grandi artisti italiani.

Il Museo Nazionale di Capodimonte si trova all’interno della maestosa Reggia di Capodimonte e ospita raccolte di opere d’arte sia antiche che contemporanee dei più grandi autori della scena nazionale. La reggia, ideata inizialmente come il luogo dove accogliere la collezione Farnese, diventò prima la residenza storica dei Borbone a Napoli, poi dei Bonaparte e dei Murat e, infine, anche della famiglia Savoia.

Nel 1734 Carlo Borbone, re di Napoli, decise di trovare una degna collocazione alle opere ereditate dalla madre Elisabetta Farnese che a quel tempo erano sparse in diverse sedi tra Roma e Parma. Il sovrano prima decise di trasferire parte delle opere al palazzo Reale di Napoli, poi nel 1738 ordinò la costruzione, sulla collina di Capodimonte, di un palazzo da adibire a museo in cui esporre le collezioni. Circondate dal verde del Bosco di Capodimonte le sale della reggia cominciarono ad ospitare opere d’arte già a partire dal 1758 mentre il museo fu ufficialmente inaugurato e aperto al pubblico nel 1957.

Attualmente il museo ospita l’Appartamento Reale e opere prevalentemente legate a due collezioni: la Collezione Farnese, che presenta opere di grandi autori come Raffaello, Tiziano, Ludovico Carracci, Guido Reni, e la Galleria Napoletana che conserva opere provenienti da edifici religiosi di Napoli e dintorni.

Cosa vedere al Museo di Capodimonte

Il Museo di Capodimonte occupa tre piani della reggia ma solo l’Appartamento Reale conserva gli arredi del tempo, mentre le restanti sale del primo così come quelle del secondo piano (originariamente adibito alla servitù) sono ora destinate alle esposizioni museali.

Al piano terra si trova l’entrata con i vari servizi come la biglietteria, il guardaroba, il bookshop e la caffetteria mentre il piano ammezzato ospita il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e le esposizioni dell’Ottocento Privato. Al primo piano è possibile ammirare la Galleria Farnese, la collezione Borgia, l’Appartamento Reale e l’Armeria farnesiana e borbonica, mentre al secondo piano sono ospitate la Galleria Napoletana, la collezione d’Avalos, e la sezione di arte contemporanea. Al terzo piano, infine, si trovano la Galleria dell’Ottocento e la galleria fotografica.

Appartamento Reale

L’Appartamento Reale è la zona della reggia che ha ospitato le famiglie reali durante le varie dominazioni che si sono susseguite da metà Settecento in poi. Il palazzo ha preso l’aspetto di residenza reale grazie a Carolina Bonaparte che ristrutturò l’appartamento secondo i gusti della corte imperiale, mentre Gioacchino Murat realizzò la strada di collegamento tra la reggia e il centro della città e richiamò a Capodimonte artisti importanti come Antonio Canova che eseguì il ritratto in gesso di Letizia Ramolino Bonaparte.

Gli ambienti custodiscono non solo opere pittoriche di importanti autori ma anche numerosi oggetti di arredamento di grande pregio. La sala principale è quella che ospitava la camera da letto di Francesco I e Maria Isabella di Borbone che espone non solo affreschi che ricordano quelli ritrovati agli scavi di Pompei e Ercolano ma anche pregiata tappezzeria proveniente da San Leucio. Nell’ala opposta, invece, si trova il Salone della Culla che presenta un pavimento in marmo proveniente da Villa Jovis (una villa romana di Capri) e fu così chiamata per la culla donata dai napoletani ai reali in occasione della nascita di Vittorio Emanuele III di Savoia. L’appartamento contiene anche il Salone delle Feste che era utilizzato per ricevere gli ospiti e per altre attività di rappresentanza ed è una stanza che è riuscita a mantenere inalterato il suo stile neoclassico originario con pavimenti in marmo e lampadari in cristallo. Completano quest’area il Salottino di Porcellana che conserva oltre tremila pezzi di porcellana e il Salone Camuccini così denominato per la presenza di numerose opere create da Vincenzo Camuccini.

La Collezione Farnese

Trasferita a Napoli da re Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta Farnese, la Collezione Farnese dà il nome all’omonima galleria che si trova nell’ala orientale del piano nobile del palazzo. La collezione iniziata grazie ad Alessandro Farnese (poi divenuto papa Paolo III) che collezionò opere di artisti come Raffaello, Tiziano, Guglielmo della Porta è stata poi ampliata dagli altri membri della famiglia che arricchirono la collezione con creazioni di Correggio, Parmigianino, Giulio Clovio, Salviati e molti altri.

Alla collezione sono state poi aggiunte opere donate da Fulvio Orsini, storico e consigliere della famiglia Farnese, e quelle confiscate alle fine del XVI secolo da Ranuccio I Farnese, duca di Parma e Piacenza, ad alcuni suoi feudatari ribelli. Nel 1693 venne aggiunta anche la collezione di Margherita Farnese, sorella di Ranuccio, e in seguito tutto il lascito passò ad Elisabetta madre di Carlo di Borbone che divenuto re di Napoli trasferì tutte le opere nella città partenopea insieme ad altri oggetti di valore in ambra, bronzo e cristallo di rocca.

Nel corso degli anni, però, la Collezione Farnese venne spostata in diverse sede museali in città fino al secondo dopoguerra quando, in seguito ad una riorganizzazione dei musei napoletani, le opere pittoriche vennero sistemate alla Reggia di Capodimonte mentre la statuaria (proveniente dai ritrovamenti archeologici nell’area di Roma) fu collocata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Le opere sono state disposte in base alle diverse scuole pittoriche a cui sono state aggiunte collezioni di autori zona fiamminga e tedesca come Joos van Cleve, Joachim Beuckelaer e Pieter Bruegel il Vecchio.

Un’intera sala della Galleria permette di ammirare ritratti di personalità di spicco della famiglia Farnese, come il Ritratto di Paolo III e il ritratto di Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese ad opera dell’artista Tiziano. Sono inoltre esposti dipinti di Raffaello, come il Ritratto del cardinale Alessandro Farnese, di Giorgio Vasari, di Andrea del Sarto e sculture di Guglielmo Della Porta.

Una stanza è, infine, riservata alla Galleria delle Cose Rare che era una stanza delle meraviglie arredata con l’obiettivo di stupire i visitatori con oggetti rari, preziosi o esotici. In questa sala, infatti, accanto alle opere pittoriche sono state raccolte anche opere rare e particolari come il Cofanetto Farnese con cristalli incisi realizzato da Manno Sbarri, bronzetti provenienti dalle varie scuole italiane ed europee, monete e oggetti in avorio come un vassoio e una brocca di Johann Michael Maucher, medaglie rinascimentali opera del Pisanello, maioliche di Urbino, manufatti e reperti stranieri come una ranocchia in pietra dura proveniente dal Messico e la statuetta di Huitzilopochtli, il dio della guerra azteco.

Galleria Napoletana

Al secondo piano del museo si trova la Galleria Napoletana che accoglie dipinti, sculture e arazzi realizzati da importanti artisti napoletani, o comunque italiani, in un periodo compreso tra il XIII e il XVIII secolo. Le prime sale in particolare ospitano la Galleria delle Arti che racconta la storia dell’arte partenopea attraverso un percorso cronologico composto da opere che vanno dal ’200 al ’700. Le creazioni qui raccolte, di artisti sia napoletani che meridionali, comprendono un arco temporale di circa sei secoli durante i quali si sono successi al comando svevi, angioini, aragonesi, viceré spagnoli, e, infine, i Borbone. Molte delle tele derivano da chiese, da acquisizioni fatte dai Borbone o da confische eseguite in seguito all’abolizione di alcuni ordini monastici.

Nella prima parte dell’esposizione si trovano opere del periodo svevo e del periodo angioino per poi vedere affiancate opere di artisti locali a creazioni di “artisti forestieri” come Pinturicchio, Vasari, Sodoma e Tiziano. In questa parte si trova anche la Flagellazione di Cristo di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che è stato un artista di grande ispirazione per la scuola pittorica locale.

La seconda parte è dedicata al ’600, considerato il “secolo d’oro” della pittura partenopea, e al ‘700 con tele di Battistello Caracciolo, Carlo Sellitto, Aniello Falcone e Giuseppe Recco. Infine, la Sala degli Arazzi custodisce gli arazzi eseguiti tra il 1528 e il 1531 e che narrano la storica battaglia di Pavia. Tessuti a Bruxelles, come dimostrato dalla firma dell’arazziere William Dermoyen, questi pregiati capolavori furono regalati dagli Stati Generali di Bruxelles all’imperatore Carlo V d’Asburgo.

Chiude questa parte la Collezione d’Avolos, una raccolta privata iniziata nel Seicento dal principe di Montesarchio, Andrea d’Avalos, e che fu donata nel 1862 da Alfonso d’Avalos allo Stato Italiano. Le opere qui esposte riguardano temi storici, mitologici e letterari, eseguiti da artisti come Pacecco De Rosa, Luca Giordano e Jusepe de Ribera di cui possiamo ammirare il capolavoro Apollo e Marsia.

Arte Contemporanea

Le prime opere di Arte Contemporanea arrivano al Museo di Capodimonte alla fine degli anni Settanta grazie alla mostra personale di Alberto Burri che realizza il Grande Cretto Nero (un particolre pannello in maiolica e smalto). Negli anni successivi il museo inizia collaborazioni sia con gallerie locali che con artisti di fama internazionale come Andy Warhol, che nel 1985 esibì una sequenza di dipinti raffiguranti il Vesuvio in eruzione. Da quell’anno in poi il museo ha continuato ad ospitare mostre di artisti come Gino De Dominicis nel 1986, Mario Merz nel 1987, Carlo Alfano e Sol LeWitt nel 1988.

Galleria dell’Ottocento

La grande tela risorgimentale “La Breccia di Porta Pia” di Michele Cammarano divide la sezione di arte contemporanea dalla Galleria Ottocentesca. La selezione di opere dell’Ottocento raccoglie creazioni che appartengono al periodo borbonico e post-unitario acquisite per volere della famiglia Savoia che qui voleva raccogliere opere acquistate o donate nel periodo immediatamente successivo all’Unità di Italia.

Dato che l’intento era quello di plasmare un linguaggio figurativo nazionale, in questa area si trovano sia autori napoletani che da altre zone d’Italia come Domenico Morelli, Filippo Palizzi e diversi artisti appartenenti alla Scuola di Resìna, come Marco De Gregorio e Federico Rossano.

Armeria farnesiana e borbonica

L’armeria del Museo di Capodimonte si compone da una sezione farnese, datata tra il XV e XVII secolo, e da una collezione lasciata dalla famiglia Borbone, risalente attorno al XVIII e al XIX secolo.

Il nucleo farnese è più antico e include armi da fuoco, da difesa, spade, pugnali, armature da guerra e da torneo appartenute ai membri di casa Farnese e alle sue guarnigioni. Di questa collezione fanno parte armi di pregiata fattura milanese.

La sezione borbonica, invece, racchiude sia armi da caccia che armi da fuoco. Alcune di queste fu lo stesso Carlo di Borbone a portarle a Napoli da Madrid, mentre altre furono realizzate dalla Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata per ottemperare alle necessità e al fabbisogno dell’esercito borbonico.

Real Bosco di Capodimonte

Nato come riserva di caccia per la famiglia Borbone, il Real Bosco di Capodimonte si estende attorno alla reggia per circa 134 ettari e ospita circa 400 diverse specie floreali. Attualmente quest’area verde e incontaminata è un parco cittadino a cui si può accedere gratuitamente.

Considerato uno dei parchi più grandi d’Italia, il Real Bosco di Capodimonte fu progettato nel 1734 da Ferdinando Sanfelice, uno dei più grandi architetti del tardobarocco napoletano. Il disegno originale comprendeva due diverse aree: un bosco per la caccia e un giardino nell’area attigua alla Reggia dove poter passeggiare e ammirare il panorama sul Golfo di Napoli. Tra i viali del parco si possono ancora ammirare 17 edifici storici come residenze, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane, statue, orti e frutteti.

Agli inizi dell’Ottocento furono eseguiti dei lavori grazie al botanico Friedrich Dehnhardt che non solo importò a Capodimonte il classico giardino all’inglese con aiuole floreali tutto attorno alla reggia, ma che introdusse anche piante rare come la Thuja e l’eucalipto. Durante tutte le dominazioni che si sono susseguite non è mai calata l’attenzione per il giardino che è sempre stato seguito da importanti botanici che qui hanno spesso portato specie rare ed esotiche come la canfora e le camelie dall’Asia, gli eucalipti dall’Australia e le magnolie dalle Americhe.

Attualmente il Real Bosco consta di quattro aree principali: Giardino Paesaggistico, con palme delle Canarie e una scenografica fontana, un Giardino Anglo-Cinese che conserva ancora l’impianto conferitogli da Friederich Dehnhardt, il Giardino Tardo Barocco e il Giardino Paesaggistico Pastorale, che include l’antica Fabbrica della Porcellana, la chiesa di San Gennaro e dei locali ad uso agricolo.

Biglietti di ingresso per il Museo di Capodimonte

Il Museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni tranne il mercoledì dalle 8.30 alle 19.30. L’ultimo ingresso consentito è alle 18.30.

Il museo è chiuso ogni mercoledì, il 1 gennaio e il 25 dicembre.
Il 24 dicembre e il 31 dicembre il museo osserva il seguente orario ridotto di apertura al pubblico: 8.30-14.00. L’ultimo ingresso consentito è alle ore 13.00.

Il biglietto per l’ingresso al museo costa 8,00 € per gli adulti, 2,00 € per i giovani di età compresa tra 18 e 25 anni mentre è gratuito per i minori di 18 anni.

Ingresso gratuito con la Campania Artecard

Il Museo di Capodimonte è una delle attrazioni incluse nella Campania Artecard, il pass turistico della Regione Campania che include anche ingressi ad attrazioni imperdibili come la Reggia di Caserta, il Parco Archeologico di Pompei, quelli di Ercolano e di Paestum, e altre attrazioni di Napoli come il Palazzo Reale.

Orari di apertura del Museo di Capodimonte

Il Bosco di Capodimonte segue i seguenti orari di apertura:

Il Bosco di Capodimonte è chiuso il giorno di Pasquetta.

Come raggiungere il Museo di Capodimonte

Si può facilmente raggiungere il Museo di Capodimonte tramite i mezzi pubblici. In particolare dal centro della città di Napoli potete prendere:

Il Museo di Capodimonte è anche tra le fermate della linea A del servizio Citysightseeing bus.
Per coloro che, invece, vogliono raggiungere il museo in auto è possibile prendere la tangenziale e poi imboccare l’uscita Capodimonte.

Informazioni utili

Indirizzo

Via Miano, 2, 80131 Napoli NA, Italy

Contatti

TEL: +39 081 749 9130

Orari

  • Lunedì: 08:30 - 19:30
  • Martedì: 08:30 - 19:30
  • Mercoledì: Chiuso
  • Giovedì: 08:30 - 19:30
  • Venerdì: 08:30 - 19:30
  • Sabato: 08:30 - 19:30
  • Domenica: 08:30 - 19:30

Dove si trova Museo di Capodimonte

Il Museo Nazionale di Capodimonte si trova a Capodimonte, un rione collinare di Napoli che è situato nella parte settentrionale rispetto al centro storico di Napoli.

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